2017/03/03

A Beautiful Story, Rosario Bonaccorso



Diceva un mio amico architetto: quando hai un'idea in testa prendi un carboncino e dei grossi fogli di carta e butta giù i segni così come vengono. Senza mediazioni, senza gomma per cancellare, senza autocad (per amor di Dio!) e non star troppo a pensarci su.

Dunque non inorridite, amici del buon jazz, se vi propino queste prime impressioni di ascolto di un CD dal cuore caldo, ricolmo di dolcezza e di passione.

Poi ragioniamoci meglio, se vogliamo, e parliamo di questo e di quello, di chi è nato e di quando e di dove, ma il primo impatto, detto da uno che ascolta jazz da quarant'anni, inganna assai raramente. E qui tutti i segnali sono positivi. Già dalle prime note "A Beautiful Story" convince, senza riserve.

Il suono curato del flicorno di Dino Rubino, il pianismo sempre elegante del buon Enrico Zanisi, la batteria di Alessandro Paternesi, misurata, mai sopra le righe e sullo sfondo il compositore e contrabbassista Rosario Bonaccorso che ci regala dodici temi appassionati, morbidi e smussati, che cantano...

La musica è lasciata a vibrare, a respirare come un buon vino d'annata, e si libra come senza confini, ignara, deliziosamente inconsapevole delle artificiose distinzioni di genere.

Perché la musica, quella bella, è uno spazio libero, senza barriere, senza fili spinati, senza muri.

E con questa sensazione di appagamento ancor viva, che spero avvolga anche voi, vi saluto e vi auguro, come sempre, buon ascolto.

Complimenti a tutti.

Marco Lorenzo Faustini, 2017



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